ebooks Voci di Poesia

martedì 31 luglio 2012

San Francesco



Gli alberi tutti, gioia della terra,
hanno ferme radici
nella tristezza d’ogni poverello;
io li ho colpiti ai margini con grazia,
togliendo forza ad ogni fantasia.
Spazio non ho più dentro le pupille
ma sicurezza d’ogni cosa pura,
ma minuzia d’oggetti
che apprezzo, sollevandoli nel fuoco
della mia carità senza confini.
L’uomo non soffre attorno a sé una fine,
ma io ho un chiaro disegno
di povertà come una veste ardita
che mi chiude entro sfere di parole,
di parole d’amore,
che indirizzo agli uccelli, all’acqua, al sole
e che mi rendo tutte assai precise,
premeditata morte di dolcezza.

Alda Merini

Anima che si traduce



Anima che si traduce
in qualcosa che la mente
non ha più il diritto di conoscere
e di santificare,
anima impropria,
anima che non dà profumo, 
anima che non ha più estasi, 
anima che diventa soltanto un'onda
di fronte a un mare intero in burrasca.

Alda Merini
(da La Carne Degli Angeli)

Ieri ho sofferto il dolore



Ieri ho sofferto il dolore,
non sapevo che avesse una faccia sanguigna,
le labbra di metallo dure,
una mancanza netta d'orizzonti.
Il dolore è senza domani,
è un muso di cavallo che blocca
i garretti possenti,
ma ieri sono caduta in basso,
le mie labbra si sono chiuse
e lo spavento è entrato nel mio petto
con un sibilo fondo
e le fontane hanno cessato di fiorire,
la loro tenera acqua
era soltanto un mare di dolore
in cui naufragavo dormendo,
ma anche allora avevo paura
degli angeli eterni.
Ma se sono così dolci e costanti,
perchè l'immobilità mi fa terrore?

(da "La terra santa")

martedì 24 luglio 2012

Solo una mano d'angelo


Solo un mano d'angelo
intatta di sè, del suo amore per sè,
potrebbe
offrirmi la concavità del suo palmo
perché vi riversi il mio pianto.
La mano dell'uomo vivente
è troppo impigliata nei fili dell'oggi e dell'ieri,
è troppo ricolma di vita e di plasma di vita!
Non potrà mai la mano dell'uomo mondarsi
per il tranquillo pianto del proprio fratello!
E dunque, soltanto una mano di angelo bianco
dalle lontane radici nutrite d'eterno e d'immenso
potrebbe filtrare serena le confessioni dell'uomo
senza vibrarne sul fondo in un cenno di viva ripulsa.

Alda Merini (da Paura di Dio)
in foto: gli antenati di Cristo (Cappella Sistina - Michelangelo)

lunedì 23 luglio 2012

La carne e il sospiro (a Sergio Bagnoli)



Io sono la tua carne,
la carne eletta del tuo spirito. 
Non potrai mai visitarmi nel giorno 
prima che il puro lavacro del sogno
mi abbia incenerita per restituirmi a te in pagine di poesia,
in sospiri di lunga attesa.
Temo per il mio dolore,
come se la tua dolcezza 
potesse farlo morire
e privarmi così di quel paesaggio misterioso
che sono i ricordi.
Sono piena di riti
e della logica dei ricordi
che viene dopo, quando si affaccia alla mia vita
il rendiconto della verità giornaliera,
il sogno affogato nell’acqua.
Sono misteriosa come tutti,
ogni mio movimento è un miracolo
e tu lo sai,ma il grande passo
che io possa fare è quello di venire da te
(un viaggio infinito senza ristoro,
forse un viaggio che mi porterebbe a morire 
perché io sono il canto e la lunga strada).
Il canto muore, va a morire
nelle viscere della terra 
perché io sono la misura
del tuo grande spettacolo di uomo;
sono lo spettatore vivo
delle tue rimembranze ma anche l’insetto,
l’animale che sogna e che divora.
Prima della poesia viene la pace,
un lago sempiterno e pieno
sopra il quale non passa nulla,
neanche un veliero; 
prima della poesia viene la morte,
qualche cosa che balza e rimbalza
sopra le acque; il lungo cammino
di una folla di genio e di malizia
che porta lontano,
ma io e te siamo soli
come se fossimo stati creati 
primi e per la prima volta;
io e te siamo riemersi dal fango della folla
e giornalmente tentiamo di rimanere soli
in questa risma di carte
che è il grande spettacolo dei vivi.
Io e te siamo esangui,
senza voglia di finire questo incantesimo.
Incolori e indomiti, siamo soli
nel limbo del nostro piacere 
perché io e te
siamo pieni di amore carnale,
io e te.

da La volpe e il sipario
Alda Merini

L'anima non sente dolore



L'anima non sente dolore.
L'unico dolore che può stare alla pari con l'anima è il suo esilio, la sua involontaria inadempienza.
Chi può veramente sentire dolore è la mente, la mente e il cuore; però l'anima ha un potere soprannaturale: può morire in vita, può dimenticarsi del proprio corpo e della propria schiavitù, può perdere di vista il candore della sua ricerca, quel muro di affanno e di colpa che per tanto tempo ha cercato di inaridire senza mai riuscirvi.
L'anima quindi sarà figlia di nessuno ma anche figlia di se stessa e anche vegetazione sublime della sapienza di Dio, della sua intima felicità.

da "L’anima innamorata"
 Alda Merini

Le dune del canto



Le dune del canto si sono chiuse,
o dannata magia dell'universo,
che tutto può sopra una molle sfera.
Non venire tu quindi al mio passato,
non aprirai dei delta vorticosi,
delle piaghe latenti, degli accessi
alle scale che mobili si dànno
sopra la balaustra del declino;
resta, potresti anche essere Orfeo
che mi viene a ritogliere dal nulla,
resta o mio ardito e sommo cavaliere,
io patisco la luce, nelle ombre
sono regina ma fuori nel mondo
potrei essere morta e tu lo sai
lo smarrimento che mi prende pieno
quando io vedo un albero sicuro.

da Terra sacra
Alda Merini